sabato 16 maggio 2009

No, capiamoci bene: siete voi ad essere simili a noi...

Stamattina leggo su Repubblica:

E NO, EH! FATE BENE ATTENZIONE: SIETE VOI ESSERI UMANI A RASSOMIGLIARE, SOTTO CERTI ASPETTI, A NOI SCIMMIE. SOLTANTO CHE VOI, IL RIMORSO, ORMAI FATICATE A PROVARLO...

mercoledì 13 maggio 2009

[senza titolo]

lunedì 11 maggio 2009

io non credo...

Io non credo. Non credo che dalla prima scintilla prodotta dell'homo erectus in Africa alle autostrade che si distendono attorno a noi inanellando autogrill, per arrivare alla fibra ottica, grazie alla quale ci tappiamo in casa con l'illusione di allungare la mano dappertutto, passando per Galileo e le sue ali, le chiacchiere di politica e filosofia, le utopie dei baretti con le carte da briscola e le cliniche private; io non credo che siamo cambiati. Se un bestione estinto con pelliccia e zanne nel giurassico riapparisse adesso, si sentirebbe completamente a suo agio, tra predatori - e dico sul serio. Siamo noi che ce la raccontiamo. Che ci illudiamo di essere migliori. 

E sì, l'ironia è un'ottima consigliera a volte, ma ogni tanto bisogna pure fermarsi e prendersi un attimo sul serio. (E sì, oggi mi va di sentirmi così...)

giovedì 7 maggio 2009

Me tapino...

lunedì 4 maggio 2009

A me, i cartoni animati non piacciono più...

A me, i cartoni animati non piacciono più. Venerdì sono andato in un cinema, mi hanno fatto pagare 10euri di biglietto e mi hanno consegnato degli occhialoni per il 3D (tipo vecchio-zio-italoamericano-dei-Soprano). Ho visto Mostri contro Alieni. 
E ho avuto l'ennesima conferma che a me, i cartoni animati non piacciono più. Anzi, scocciano proprio. E tutto sta nel fatto che l'unico commento al film che ho sentito fare dalla bambina bionda di non più di sei anni che sedeva dietro di me sia stato "che paura" durante il trailer di "Angeli e demoni", prima dell'inizio della pellicola. Il problema è qui. I cartoni animati sono ormai sviluppati da adulti per adulti. Solo che non si tratta di cartoni animati alla Simpsons o Family Guy, dichiaratamente, nei toni e nei temi, "adulti"; no, si tratta di pellicole fatte per invogliare i bambini ad andarci, ma come pescato secondario, perché il pubblico di riferimento, ormai, sono invece genitori e adulti (soprattutto i "ragazzi" contenuti in quella fascia che il marketing identifica tra i 14 e i 44) che si divertono per delle vaccate, e più dei marmocchi, che poiché di gusti migliori sbadigliano annoiati. Ed io con loro. Io sto con loro tutta la vita. Solo che, oltre che sbadigliare, mi incazzo. Perché mancano le storie: questo genere di film (Kung Fu Panda ne era un altro esempio) mancano di trama, di eroi; sono solo una serie di sketch messi l'uno dopo l'altro e tenuti assieme da un esilissimo filo rosso che, a parte una concatenazione di fatti, altro non è. Mancano i personaggi e i bambini, che di persone sono esperti, sottolineano questa mancanza - ma al cinema continuano a volerci andare, beato entusiasmo. Ad aumentare l'insofferenza e il disagio della visione, poi, diciamo che gli occhialoni da Soprano fanno la loro parte: dopo dieci minuti dolgono gli occhi e si è già a rischio di crisi epilettica - e le scene 3D che hanno un senso, che divertono, sono due su un'ora di film, e non vale davvero la fatica di tenersi quel marchingegno sulla faccia.

Il secondo e più allarmante problema che ci vedo io (il primo lo risolvo senza più andare al cinema e sperando che qualcuno scriva belle storie per i bambini), è invece cosa significa che i signori della Dreamworks, che stupidi non sono ma neppure grandi innovatori, decidano di sviluppare storie così esili, ma pronte per essere godute e subito dimenticate da dei ragazzoni di 14/44 anni... God knows... 

giovedì 30 aprile 2009

Non ci credevo, eppure è vero. Il potere ha pure un volto umano

A me non è mai capitato. Cioè, uno guarda Andreotti e d'Alema, Cossiga e qualche altro residuato bellico, oppure i visi sconfortanti e lombrosiani di Gasparri e Capezzone, di Bondi e Diliberto, della Binetti e del ciccobello Rutelli, di quella ruggine di Ferrero e di quel mezzoprete di Buttiglione, o di Formigoni per non parlare di Ronchi o Zaia, Calderoli o Bossi, che sarebbe come sparare sulla crocerossa; uno li guarda, e niente. Guardando loro, a me non è mai capitato. Nessuno di loro mi ha liberato una scintilla, la voglia d'immaginarmi una Vita dietro una faccia al potere. 

A noi StupidiScimmiotti, così attaccati all'umana quotidianità, spesso però viene voglia di immaginarceli; solo che non ci riusciamo, e se ci riusciamo a immaginarceli, se ci spingiamo così in là, spesse volte l'immagine ci fa ribrezzo, ci ripugna o - come minimo - non ci appartiene.  Perché il potere, il potere italiano, il potere che quella classe i cui difformi rappresentanti ho elencato sommariamente pocanzi (si può scrivere anche così!), per me ha sempre avuto e temo avrà un volto disumano, lontano, una maschera che non appartiene alle giornate di tutti noi. Ma dai: immaginiamoci Berluscò nella sua villa, bandana o meno, con la diciottenne che lo chiama papi e con la rossa del grande fratello per mano, oppure Schifani intrattenersi insieme a quell'anguilla di Frattini mentre mangiano un cannolone siciliano (ma mettiamoci ogni potente, anche estraneo alla politica: Geronzi, Moratti, Agnelli...). Uno di loro, per quanto integerrimo mai possa essere, NON esprime alcun alito di vita. Che poi qui non si sta parlando di eticità, rappresentatività, e cose serie così. Qui noi parliamo di qualcosa di più umano. Qui parliamo di SPIRITUS. Di alito di vita. E, appunto, nessuno di loro ci mette voglia di vivere, non ci trasmette la voglia che, spesso, anche noi abbiamo provato, benché in altre e più minime situazioni. 

Da qualche giorno, invece, girano suoi quotidiani on line le foto dei primi cento giorni di Obama; ci sono un sacco di backstage e lui, l'uomo con più potere al di là dell'oceano (e messo bene anche a livello internazionale), nel volto, nel linguaggio del corpo ha qualcosa che io non avevo mai visto prima. Non è qualcosa di così eccezionale, badate bene, però è eccezionale trovarlo lì, in lui che attraversa quelle stanze del potere. Si tratta della gioia di vivere. La sua gioia di vivere. La sua voglia di fare. La responsabilità che lo preoccupata. Non è possibile non riconoscerla; la si deve riconoscere anche se si è tra i suoi detrattori, anche se non si crede che lui soltanto possa redimere il sistema occidentale - Occhidentale (che guarda) vien da dire, e qui trova qualcosa da guardare.

Ecco, per la prima volta, con Obama ho scoperto che il potere può avere un volto umano. E un volto bello, piacevole, persino dolce, quotidiano. Certo, pure Napolitano mi dà un po' quella sensazione: me lo immagino stanco la sera, che si succhia una pastina in brodo in compagnia della signora Clio, però l'affetto che provo nell'immaginare lui è quello che proverei per un nonno - con tutto il rispetto, per mio nonno e per Napolitano-il-mio-caro-presidente. Ciò che mi ispira e mi trasmette Obama, invece, è voglia di vivere, dolcezza, genuinità - che per me è il primo sintomo di verità. L'ottimismo che riempie le bocche dei nostri settantenni al potere, io lo VEDO in Obama - mica lo sento e basta, perché si ferma allo status di parola nell'aria, l'ottimismo italiano.

Trasmettere quell'ottimismo, io credo, è già una bella conquista, in cento giorni. Qui da noi, invece, qualcuno con quella faccia deve ancora nascere: o meglio, ne saranno nati a migliaia ma prima di giungere a quelle stanze del potere, avranno sicuramente già fatto una brutta fine.



Mi congedo confessandovi che volevo farlo, ma che ve l'ho risparmiato, autocensurandomi:
Sappiate però che avrei potuto farvi un bel collage dei nostri più eminenti rappresentanti del potere, giusto una carrellata di facce, per farvi capire meglio la questione.